Cinzia Randazzo, Dall’archè all’eschatos. La figura di Cristo nell’A diogneto. Una recensione

Epigrafe di Irene ("pace" in greco), Catacombe di S.Callisto (Roma)

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Nella precedente e posteriore produzione letteraria dell’autrice, relativa ad alcuni documenti cristiani dei primi secoli, erano già presenti alcuni temi afferenti alla figura di Cristo. Il presente contributo si colloca nella stessa prospettiva del precedente (1) e del posteriore (2) : l’identità di Cristo e la sua funzione nel mondo a partire dall’arché fino all’eschatos. L’autrice, collaboratrice al Pontificio Ateneo Salesiano di Roma, tratta questo argomento con un duplice intento:

1) quello di chiarire la figura di Cristo in rapporto alla filosofia medio-platonica e medio-giudaica del tempo.

2) quello di mostrare la volontà dell’anonimo autore di costruire un dialogo fra Giudei  e i Cristiani da un lato, e fra i Pagani e i Cristiani dall’altro, senza escludere il messaggio attuale dell’opera che si presta ad instaurare un possibile dialogo tra Ebrei e non Ebrei.

L’autrice quindi affronta la questione cristologica nell’A Diogneto – un documento che, all’unanimità degli studiosi, risale alla seconda metà del II secolo – partendo dalle principali tappe in cui si dispiega l’economia della salvezza.

Le tappe di questo piano salvifico sono le seguenti:

– L’antica economia della salvezza, comprendente l’archè e la storia biblica antico-testamentaria

– La nuova economia della salvezza, comprendente da un lato il periodo storico in cui il Verbo visse e operò con un corpo concreto nella storia dell’umanità e, dall’altro, il periodo storico in cui il Verbo non ha operato con un corpo reale, ma con un corpo risorto che varca le misere barriere spaziali e temporali, a partire cioè dalla sua risurrezione.

– La dimensione escatologica nella quale le precedenti tappe ricevono il loro compimento finale.

Nell’introduzione l’autrice, iniziando a presentare la storia alquanto tormentata del manoscritto dell’A Diogneto e la sua contestualizzazione storica, passa a motivare la sua ricerca non solo con il fatto che la teologia del Logos “fu al centro delle controversie eresiologiche nonché filosofiche e filosofico-religiose”(p. 6),  ma anche perché

l’argomento cristologico non è stato oggetto di uno studio dettagliato da parte degli studiosi specialmente negli ultimi trent’anni del secondo millennio: qualcuno si è limitato, infatti, a dare in termini generali una breve sintesi sullo stato della questione (p.7)
a diogneto randazzo

Inoltre, sempre nell’introduzione, ella precisa non solo lo scopo verso cui tende la presente ricerca, che “è quello di conoscere il progressivo estrinsecarsi nell’A Diogneto di una ben precisa economia salvifica concernente i tratti teandrici e al contempo teofanici del Logos”(p.8),  ma anche il metodo e i limiti. Avvalendosi del metodo analitico, deduttivo e comparativo, l’autrice presenta brevemente le linee del suo lavoro:

In un primo capitolo cercheremo di analizzare la coeternità del Logos nei confronti del Padre e la sua funzione cosmologica prima dell’inizio della storia, nell’ambito quindi del disegno di salvezza che il Padre ha dispiegato con il Figlio prima della creazione del mondo, in competizione con le filosofie greche, filosofico-religiose e eretico-gnostiche. Nel secondo paragrafo sempre del primo capitolo ci addentreremo ad esaminare gli effetti dell’azione del Verbo all’origine della creazione e il motivo del dispiegarsi del piano della salvezza fino alla venuta del Logos nella carne. Nel secondo capitolo ci prefiggiamo di analizzare dettagliatamente una sequenza di titoli che l’anonimo autore conferirebbe al Verbo durante la sua venuta nella carne, nella realizzazione storica dell’antica economia della salvezza, mentre nel terzo capitolo cercheremo di esaminare i benefici che il Verbo elargisce all’umanità con la sua morte e risurrezione. Infine nel quarto capitolo passeremo ad esaminare nell’A Diogneto la venuta escatologica del Logos con il suo regno che i cristiani attendono, alla quale segue il giudizio finale (pp. 10-11)

L’autrice ha sottolineato pure i limiti della sua opera:

– il confronto con le concezioni filosofiche e medio-giudaiche dell’epoca viene circoscritto “a un periodo storico ben preciso, quello medio-giudaico che copre un arco di tempo che va dal III sec. a.C. Fino al II sec. d.C.”(p. 11)

– la verità cristologica, contenuta nell’A Diogneto, sebbene affrontata da Lienhard, Marrou, Wengst e Norelli, “necessita ancora di essere ulteriormente riesaminata, per cercare di cogliere nell’A Diogneto le inesauribili nozioni che promanano dall’eterna e zampillante fonte di verità che è il Logos fattosi carne” (p.12)

Dopo l’introduzione l’autrice illustra in quattro capitoli l’identità e la funzione del Logos, partendo dall’antica economia della salvezza fino alla sua venuta nel regno escatologico. L’autrice affronta l’argomento con dovizia di particolari, mostrando un’abile padronanza nell’esporre i contenuti con chiarezza, nel curare le edizioni critiche e le citazioni bibliografiche. Infatti gli argomenti vengono esposti nel testo in maniera ben correlata tra loro. Inoltre l’intero lavoro è corredato da una conclusione generale, nella quale viene sintetizzato il cammino percorso, evidenziati i risultati raggiunti e, per non rimanere fine a se stesso, si apre a possibili e future prospettive teologiche.  Tuttavia è da segnalare nel corso della trattazione una imprecisione linguistica: l’autrice infatti sia nel testo che nelle note trascrive le parole greche, tralasciando di apporre su queste i debiti accenti e gli spiriti. La stessa cosa accade per la citazione delle fonti greche di ordine filosofico e patristico, sia nel testo, nelle note che nell’apparato bibliografico.

In conclusione questo studio sviluppa un vero e proprio commento critico ben articolato nella sua dimensione filosofica e teologica, offrendo una griglia di materiale concettuale utile a qualsiasi studioso interessato ad approfondire alcuni argomenti concernenti il proprio e specifico ambito di ricerca. Quanto alla bibliografia è da osservare che essa è composta non solo dalle fonti – cioè dalle edizioni greche e dalle traduzioni – inerenti il testo dell’A Diogneto e gli altri testi della letteratura antica, ma anche dagli studi specifici sui vari argomenti trattati.

Cinzia Randazzo
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Note:

(1) C. RANDAZZO, Aspetti cristologici nel Dialogo con Trifone. Cristo al centro del dibattito teologico tra il cristiano Giustino e il giudeo Trifone nel Dialogo con Trifone, Edizioni Youcanprint, Tricase (LE), 2011.

(2) C. RANDAZZO, Dall’amore di Dio per l’uomo all’amore dell’uomo per Dio in A Diogneto 10,2, Edizioni Youcanprint, Tricase (LE) 2011.

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